Dalla metà di ottobre inizierà la campagna per la vaccinazione antinfluenzale in vista dell’inverno.
Gli esperti invitano la popolazione a vaccinarsi entro la fine di novembre, prima che il virus influenzale possa diventare epidemico.
Il Ministero della Salute spiega che, sebbene di solito il periodo destinato alla conduzione della campagna di vaccinazione antinfluenzale sia quello autunnale (da metà ottobre a fine dicembre), i medici possono somministrare il vaccino ai pazienti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale.
È sempre necessario tenere presente che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
Di conseguenza è opportuno cercare di vaccinarsi prima della diffusione del virus nella comunità .
L’identificazione del virus è avvenuta nel laboratorio di virologia molecolare e virologia isolamento agenti virali dell’Unità operativa complessa di virologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
Quest’anno, secondo le stime dei virologi, l’influenza colpirà 6 milioni di italiani, meno degli anni scorsi ma con virus potenzialmente più insidiosi.
Oltre a due nuove varianti di virus A, H3N2 e H1N1, saranno presenti anche i virus B/Colorado e B/Phuket.
A questi casi di influenza vera e propria si dovranno aggiungere comunque almeno 8 milioni di casi di simil-influenza, dovuti a qualcosa come 262 altri tipi di virus più blandi, certo molto fastidiosi ma che non necessariamente costringono a letto chi ne è vittima.
Le maggiori preoccupazioni riguardano l’H3N2 che “ha la capacità di lavorare in coppia con lo streptococco pneumoniae, e può quindi portare una sovrapposizione batterica”, spiega Pregliasco ( virologo internazionale ) . Quest’anno i vaccini sono prevalentemente quadrivalenti. “Per gli over 75 ci sarà un vaccino adiuvato (perchè aumenta la risposta immunitaria) anche se trivalente”.
La vera influenza è caratterizzata dalla compresenza di: febbre oltre i 38 gradi, dolori muscolari-articolari e di almeno un sintomo respiratorio come tosse secca, naso che cola e mal di gola. Si scatena nell’arco delle 4-6 settimane in cui la temperatura si abbassa molto, e all’inizio in modo brusco.
Possono sottoporsi alla vaccinazione antiinfluenzale tutte le persone prive di specifiche controindicazioni che desiderano evitare di ammalarsi.
È però necessario tenere in considerazione che, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale, in Italia la vaccinazione è fortemente consigliata, nonché offerta gratuitamente, ai soggetti che, nel caso in cui dovessero contrarre l’influenza, correrebbero un rischio maggiore di andare incontro a complicanze.
La lista completa include tutte le donne che all’inizio della stagione influenzale si trovano nel secondo e terzo mese di gravidanza, ogni persona di età pari o superiore a 65 anni, i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico (che rischierebbero di contrarre la sindrome di Reye in caso di infezione influenzale), gli individui di qualunque età ricoverati presso le strutture per lungodegenti e tutti i soggetti dai 6 mesi ai 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza.
Quest’ultimo gruppo include chi soffre di:
• malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (tra cui l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
• patologie dell’apparato cardio-circolatorio, incluse le cardiopatie congenite e acquisite
• diabete mellito e di altre patologie metaboliche
• insufficienza renale/surrenale cronica
• malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
• tumori
• malattie congenite o acquisite che determinino carente produzione di anticorpi, immunodepressione indotta da farmaci o da HIV
• malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
• patologie per le quali sono previsti importanti interventi chirurgici
• patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (come le malattie neuromuscolari)
• le epatopatie croniche.
Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
Essi risultano particolarmente fragili nei periodi di maggiore circolazione dei virus influenzali, in quanto risultano generalmente portatori di condizioni individuali o di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono particolarmente severo il decorso della malattia influenzale. Inoltre la vita in comunità rende molto facile il contagio interumano ogni volta che il virus entra nella comunità stessa.
Medici e personale sanitario di assistenza
Le motivazioni per le quali è importante l’immunizzazione del personale santiario che opera nelle strutture ospedaliere per acuti, nelle comunità per lungodegenti, nelle strutture territoriali e a livello di popolazione (medici e pediatri di famiglia) sono diverse:
• il rischio personale di contrarre l’influenza essendo a continuo contatto con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus
• l’assenteismo dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione
• il rischio di diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali nella comunità dove esercitano la loro attività lavorativa (ospedale, strutture per lungodegenti etc.), comunità che richiedono invece il massimo di tutela Esiste un’ampia letteratura che documenta l’utilità della vaccinazione del personale sanitario.
Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Tale categoria di soggetti diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possono essere vaccinati a causa dell’esistenza di vere controindicazioni alla vaccinazione.
Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
La vaccinazione è offerta gratuitamente alle forze di polizia e ai vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza.
Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione per specifici motivi o, comunque, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
Ai lavoratori a contatto con specie animali, che sono serbatoi naturali dei virus influenzali o che si ammalano a causa di questi, va raccomandata e offerta attivamente la vaccinazione antinfluenzale. Oltre a coloro che sono coinvolti nell’allevamento, la categoria comprende operatori che svolgono importanti funzioni di vigilanza e controllo sulla salute animale, che si sono rivelate le armi più efficaci nel contrastare l’introduzione e la diffusione di virus influenzali altamente patogeni e potenzialmente pandemici.
La vaccinazione antinfluenzale, inoltre, è importante anche per evitare coinfezioni in questi soggetti tra virus influenzali umani e virus influenzali patogeni per specie animali, che potrebbero dar luogo ad una ricombinazione virale, che potrebbe dare origine ad un nuovo virus influenzale altamente patogeno, trasmissibile da uomo a uomo. Per tale ragione, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata a:
• allevatori
• addetti all’attività di allevamento
• addetti al trasporto di animali vivi
• macellatori e vaccinatori
• veterinari pubblici e libero-professionisti
Donatori di sangue
Le persone che decidono di vaccinarsi contro l’influenza stagionale, per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro ecc.), possono acquistare il vaccino stagionale presso le farmacie, su prescrizione medica.
La vaccinazione antinfluenzale è offerta in modo gratuito alle persone che rientrano nelle categorie a rischio di complicanze sopra descritte
Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del proprio medico.
A seconda dei casi, ci si può vaccinare:
presso il proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta
presso strutture sanitarie o ambulatori vaccinali e di prevenzione.
in alcuni casi presso la sede di lavoro dal medico del lavoro.
Il vaccino viene somministrato con un’iniezione intramuscolo, nella parte superiore del braccio (muscolo deltoide) negli adulti e nel muscolo antero-laterale della coscia nei bambini.