l cosiddetto gren pass è il documento che consente a chi è vaccinato o a chi è già guarito dal Covid-19 di muoversi liberamente in Italia e presto anche in Europa. Se sul piano nazionale il governo mira ad anticipare l’entrata in vigore della certificazione europea, prevista per il primo luglio, organizzandosi intanto per un documento che consenta la circolazione tra le Regioni all’interno del territorio nazionale, una volta che sarà entrato in vigore il green pass Ue sarà quest’ultimo lo standard a cui tutti i Paesi dell’area Ue dovranno adeguarsi.
Il green digital certificate europeo è il risultato di un’intesa su scala comunitaria che è stata formalizzata da poco, ed entrerà in vigore dal primo luglio. Si tratta essenzialmente di un Qr Code da custodire sul proprio smartphone o da stampare e che – una volta inquadrato – darà tutte le informazioni utili a certificare l’immunità al virus da Covid-19. Sarà il lasciapassare per muoversi liberamente all’interno dell’unione Europea, che in questo modo potrà mettere in soffitta le vecchie restrizioni, dalla quarantena alla necessità di un tampone.
I requisiti per ottenere il green pass sono essenzialmente tre: essersi vaccinati contro il Covid-19 con le due dosi (ove previsto) o almeno da 15 giorni con la prima dose; essere guariti dal Covid-19; aver effettuato un tampone molecolare da meno di 48 ore.
Gli stessi requisiti valgono anche per il passaporto vaccinale italiano, che è cartaceo in attesa dell’entrata in vigore di quello digitale europeo. L’istituzione del passaporto vaccinale risale ad aprile, con il decreto riaperture, quando era destinato a regolare gli spostamenti tra le regioni arancioni o rosse.